Venezia, Mariolina by Via del riscatto

Venezia, Mariolina by Via del riscatto

autore:Via del riscatto
Format: epub
ISBN: 9788858432211


Capitolo ventisettesimo

Con quella si giocava sul doppio binario dei fatti e delle procedure. Se la seduta non fosse stata interrotta a tempo debito, ti voglio poi a utilizzarne le dichiarazioni in sede processuale. Niente di piú facile che l’avvocato De Luca si appellasse a qualche vizio di forma, fosse o meno colpevole. Che poi… quel suo brusco cambiamento di versione. Possibile che una come lei, praticamente cresciuta a pane e codice, avesse perso la testa al punto da contraddirsi in malo modo? Se invece il tempo intercorso fra l’omicidio e il momento in cui si era presentata in Procura le fosse servito per elaborare una strategia? Adattandola poi alle circostanze, e cambiando apposta versione per rafforzare l’impianto difensivo, rendendolo piú credibile. Ammettendo almeno in parte di avere un movente, per esempio, avvalorava l’ipotesi che fosse stato Guido Sinagra a uccidere Antonello, mettendo a segno un delitto di cui lei, la De Luca, risultava il capro espiatorio.

Comunque fosse andata, adesso bisognava cercare di vederci chiaro sul conto del rampollo Sinagra. A Imma, fin da quando l’aveva incontrato la prima volta, aveva fatto un effetto strano. Le spalle un po’ curve, lo sguardo sfuggente: per quanto non le piacesse lasciarsi andare a suggestioni lombrosiane, cose da nascondere il soggetto in questione sembrava averne.

La pistola era già stata esaminata dalla Scientifica, che oltre alle impronte della De Luca ne aveva rilevate altre, non schedate. Fra di loro, se a sparare non fosse stata Barbara, potevano esserci quelle dell’assassino. D’altra parte prendere le impronte a Guido Sinagra significava iscrivere anche lui nel registro degli indagati: meglio aspettare di capirci qualcosa in piú, valutò la dottoressa.

Un giretto nel bar dove faceva colazione tutte le mattine, come aveva appurato Calogiuri, avrebbe risolto il problema con una semplice tazzina di caffè, sulla cui superficie liscia si potevano fare i rilevamenti senza trovarsi altri avvocati fra i piedi. Nel frattempo ci sarebbe stato modo di esaminare anche la posizione di Domenico Paradiso. Lui un movente ce l’aveva, e con molte probabilità era complice di Guido negli affari che quello stava mettendo in piedi a insaputa della sorella.

Calogiuri, sulla base degli ultimi avvenimenti, e di certe idee sue che rimuginava dal giorno prima, andò con il brigadier Cagnazzo e un carabiniere a effettuare un nuovo sopralluogo a palazzo Sinagra. Voleva verificare chi avrebbe potuto essere presente sulla scena del crimine, e in quale posizione o avvicendamento.

Sfruttando quanto aveva imparato alla scuola geometri per corrispondenza, si industriò in una ricostruzione con i lucidi che si sovrapponevano. Prima Antonello, al piano terra. Poi arrivava Barbara. E poi? Forse Domenico Paradiso e Guido Sinagra entravano con l’altra chiave? Quando, però?

Mentre il maresciallo cercava di immaginare come potevano essersi svolte le cose, il carabiniere trovò in un armadio a muro nel vestibolo uno spioncino dal quale, tramite un gioco di specchi, si poteva osservare quello che succedeva nel salone. Ma non serví granché ai fini della ricostruzione. Stavano per andar via senza aver concluso niente, quando Cagnazzo, quasi per caso, svelò l’arcano, ribaltando la geometria del delitto.



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